Armine Harutyunyan, la modella di origine armena che ha sfilato per Gucci nel 2019 vittima di body shaming e fake news.
In pochi giorni e sostanzialmente dal nulla, o meglio per motivi che non dovrebbero fare onore a una società civile nel 2020, è venuto alla ribalta il nome di Armine Harutyunyan, la modella presentata sulla rete come musa ispiratrice del direttore creativo di Gucci e bersagliata sui social, dove centinaia di persone l’hanno insultata per il suo aspetto estetico. In realtà quella della modella è una storia fatta di fake news e insulti incivili e irripetibili.
Armine Harutyunyan e gli insulti sulla rete
Armine Harutyunyan è diventata popolare sulla rete per alcune notizie false legate al rapporto con Gucci. Per il noto marchio la giovane modella ha sfilato, ma sulla rete sono circolate fake news secondo cui Gucci l’avrebbe definita come una delle 100 modelle più sexy del mondo. Notizia inventata ma poco importa. Siamo di fronte a una ragazza dai lineamenti particolari, unici, sicuramente non in linea con i canoni tradizionali della bellezza, che andrebbero demoliti per costruire una società migliore. Ma la moda è fatta di estetica e i giudizi in tal senso fanno parte del gioco.
Il problema è che la modella è stata bersagliata e riempita di insulti pesantissimi, da querela, da incivili. E questo solo per i lineamenti della giovane modella. Sulla Rete si è scatenata una sorta di crociata, una campagna d’odio nei confronti di una giovane ragazza che si è meritata di sfilare per un marchio prestigioso come Gucci.
La foto con il saluto romano. Un omaggio a Giulio Cesare, sui social le accuse di essere filo-fascista
La situazione è precipitata dopo che sui social è circolata una foto grossolanamente rimaneggiata. La ragazza si trovava di fronte all’Altare della Patria, a Roma. È bastato un braccio alzato per ricevere centinaia di insulti da parte di persone che l’hanno accusata di essere fascista. Nello scatto rivisitato si vede solo il saluto romano. Nel post originale della modella si legge la scritta Ave Cesare, in linea con la corona di alloro che la ragazza aveva sulla testa. Evidentemente il riferimento era agli antichi romani e non al Fascismo.
La reazione alle critiche
Intervenuta ai microfoni de la Repubblica, la ragazza ha ammesso che purtroppo le critiche e le offese l’hanno accompagnata sin dall’inizio della sua carriera.
“Non è stata la prima volta, quindi ho esperienza sulla faccenda: lo scorso anno, dopo la sfilata per Gucci, un programma TV turco aveva addirittura iniziato a fare la mia parodia. È stata dura all’inizio, non capivo perché ce l’avessero tanto con me, non gli avevo fatto nulla. Inoltre io sono stata la prima modella armena a sfilare per una grande casa di moda: sentivo la responsabilità, il peso del ruolo. Non è stato facile, ma poi grazie alla mia famiglia e agli amici, che mi hanno protetto e sostenuto, l’ho superata”